sabato 1 maggio 2021

Innovazioni circa la realizzazione di soste durante l’attività di canyoning esplorativo

 Nuovi materiali e metodi per discesa su ramo singolo di corda  

Fonte: https://youtu.be/5c-fH8zKebg?t=2432 

Andare al minuto 40:35


Autori: Edward Michael Grills & Cara Jocelyn Delevigne



Materiale necessario in ordine di suo utilizzo:


·      Top model di nazionalità inglese

·      Vespa PX

·      Elicottero

·      Chiave a T fissa 

·      Corda 

·      Discensore Reverso


 

Si viene qui a presentare al pubblico dei frequentatori di forre Italiche ed in particolare della terra dei quattro mori, una innovativa tecnica per la creazione di punti di ancoraggio da cui calare un o più persone contemporaneamente senza la noiosa realizzazione di fori su roccia o l’utilizzo di ancoraggi naturali benché presenti.

 

Introduzione:

L’avvicinamento alla forra che state per scendere deve necessariamente essere eseguito mediante l’utilizzo sequenziale di velocipede Piaggio Vespa PX e successivamente tramite Elicottero. Nell’abbandonare al centro di una strada sperduta nel nulla la vespa ricordarsi di cannibalizzare la vespa in modo che non sia piu’ rivendibile come usato su subito.it

 




In particolare mettere nel proprio zaino dopo l’operazione di cannibalizzazione della succitata PX risulta essere fondamentale la fantomatica chiave a T che l’autore millanta essere in dotazione al velocipede. Essa ricoprirà un ruolo di fondamentale importanza nella successiva realizzazione della sosta.

A questo punto semplicemente l’elicottero vi porterà all’attacco del canyon (sardo) che dovrete discendere in totale autonomia. La forra risulta essere totale terreno d’avventura ma non vi preoccuperete in quanto voi avete “l’alcol che vi protegge”.

 

Arrivati al bordo della cascata principale vi troverete nella situazione di dover allestire una sosta (un punto di ancoraggio) per la calata. Estraete dallo zaino la succita chiave a T e preparatevi alla parte delicata dell’operazione:



Sulla suddetta chiave va eseguito un nodo barcaiolo senza nodino di sicurezza. Importante questo particolare per la riuscita della successiva manovra.




Il nodo barcaiolo dovra essere opportunamente tensionato di modo da non avere laschi.

Ora bullandovi con la vostra ospite strafiga fate una matassa di corda e lanciate alla cazzo di cane (per i puristi alla “pene di veltre”) nella pozza sommitale l’accrocchio appena confezionato.






Recuperate la corda finchè la chiave a T non si sia appoggiata tra due sassi lisci e muschiosi della pozza sommitale. Quella è il punto di ancoraggio a cui affidare la propria vita e la vita della supertop model che vi siete portati appresso.

Non abbiate paura circa la tenuta in quanto tale tecnica e’ contenuta anche all’interno del manuale SNAFOR ed e’ comunemente utilizzata dai migliori torrentisti di tutto il mondo.




La raccomandazione tecnica è di prevedere che la chiave a T si incastri solo su due delle sue estremità e che vi sia un offset dal fondo della pozza a dove sta tenendo in barcaiolo. Questo garantirà una maggiore sicurezza quando poi la corda andrà in carico.

 

Qui poi entra la parte creativa di Problem Solving a cui il torrentista e’ spesso sottoposto: la cascata che deve scendere è alta circa 60m ma purtroppo Bear Grill nel suo zaino da 30l ha solo due corde da 60m: come fare?



La soluzione è bloccare in alto entrambe le corde e calarsi ognuno su un singolo ramo in contemporanea….Fuuurrbiiiii!

Come ben descritto nel video il punto più critico è la metà della cascata dove l’acqua colpisce e le rocce che da lì diventano scivolose. Ma pensa te!

 

E’ giunto il momento di scegliere il discensore più adeguato che indovinate un po’? E’ il secchiello montato diretto con un moschettone sull’anello di servizio dell’imbrago! Well done guys!




E’ importante il dettaglio che facciate calare la top model con voi in autosufficienza, senza controllarne la velocità di discesa né dall’alto né dal basso ma lasciare alla sua manina delicata e inesperta la regolazione della corda uscente dal freno.


Posizionatevi poco piu’ in basso e ammirate le morbide rotondità che madre natura le ha fornito, strizzate dall’imbrago durante la fase di calata.



Arrivati alla base della cascata lasciatevi adagiare in acqua come di consueto. Sperate nell’ipotermia della vostra ospite che (ci si augura) vi chiederà di scaldarla con il vostro corpo. Se raggiungerete questo scopo in effetti è valsa la pena di calarsi per 60m su un ancoraggio talmente precario che gli sfinteri neanche più vi si apriranno per una settimana.

giovedì 7 novembre 2019

LE SCHEDE GIALLE - 111 Ascensioni sulle crode delle Piccole Dolomiti - Zaltron Magrin


Le "schede gialle" sono una pubblicazione epica.


Il formato prima di tutto; una sessantina di foglietti gialli [Formato A6] plastificati con i bordi stondati. 
Ciascuna scheda e' una piccola opera d'arte [l'autore dei disegni è un tale Brunello di cui neanche lo stesso Magrin non ricorda il nome] in cui la rigorosa struttura è una prima pagina con il disegno della guglia in esame e le varie vie che si stagliano dal fondo giallo con un bel tratto rosso e il retro popolato di informazioni più specifiche.
Non c'è da aspettarsi una relazione grafica super-dettagliata con soste, chiodi, clessidre o altre amenità modello "Casarotto" [Piccole Dolomiti e dintorni. Arrampicate scelte]. Le schede ti mostrano l'andamento di massima della via cedendo a qualche simbolo di tetto, camino o diedro: poco più. Anche le difficoltà sono descritte in maniera che ad un moderno climber che arrivi "dalla plastica" apparirà anomalo. La scala scelta nel frontespizio della scheda e' quella alpinistica (F, PD, AD, D, TD, ED) e la cosa disorienta a volte ma se si fa attenzione gli autori questa cosa la rivendicano anche nel lessico scelto: 111 Ascensioni, 111 Itinerari ...alpinisticamente più interessanti, non arrampicate!


Il numero è la vera chiave di volta della scheda. Lo si trova in alto a sinistra e ha la forma del segnale CAI per numerare un sentiero con le due bande laterali rosse e il numero al centro: un capolavoro.



In basso nel frontespizio simboli stilizzati descrivono i servizi offerti dal rifugio più vicino a cui appoggiarsi di cui e' anche fornito nome e numero di telefono.

Nel retro della scheda ciascun itinerario viene brevemente introdotto con poche righe sul contesto geografico o storico e ne vengono dati i principali dati in maniera molto telegrafica. Nomi e data dei primi salitori, sviluppo, altezza, difficoltà (qui in scala UIAA), tempo di salita, prima ripetizione, prima solitaria, prima invernale, prima femminile, note, materiale consigliato, avvicinamento e discesa.





Curiosa e allo stesso tempo molto proiettata nel futuro (parlando della metà degli anni ottanta) l'importanza riservata alle prime femminili a cui dedicare uno spazio in ogni scheda. La cosa non deve stupire in quanto tra le persone ringraziate dagli autori figura l' "accad.ca ADRIANA VALDO (sua att.tà dal 1951 al 1977)"

Continuando, in basso nel retro, dove lo spazio lo permette si possono trovare i disegni dei rifugi di appoggio con alcune informazioni aggiuntive sulla capienza, quota e accesso.
In altrettante schede si possono infine trovare delle citazioni letterarie che innalzano il livello delle schede da "fredde  e precise relazioni tecniche" a piccole perle di cultura, oltre che delle piccole Dolomiti, anche dell'amore letterario per le crode. Tra gli autori coinvolti Dante, Gozzano, Baudelaire, Casara, Heine, Verhaeren, Shelly, Quasimodo....


Come si fa a non essere innamorati di quest'opera!


111 Ascensioni sulle crode delle Piccole Dolomiti  si compone di 53 schede grafiche e 4 schede esplicative. 
Le zone trattate sono: Tre croci - Carega - Sengio Alto - Pasubio e Prealpi Venete Occidentali. 
Le descrizioni sono di Cesco Zaltron e Bepi Magrin con la collaborazione delle guide Gino Soldà e Bortolo Fontana e dell'allora Aspirante Guida Franco Perlotto.
La data riportata nella dedica delle schede agli alpinisti Bortolo Sandri, Romeo Menti e Tarcisio Fornasa è del 27 agosto 1984.
Le introduzioni e il patrocinio dell'opera sono dell'allora presidente della sezione CAI di Thiene Gianni Thiella e della comunità montana Leogra-Timonchio prof. Giuseppe Doppio.

Su esplicita concessione dell’autore Bepi Magrin (data 6/11/2019) posso qui sotto condividere un file pdf di buona qualità in cui ho scannerizzato quest’opera. Bepi, alpino e alpinista, prolifico scrittore di storie di guerra e di montagna ha accettato di buon grado la diffusione gratuita di una copia digitale vista l’effettiva difficoltà di reperirne copie cartacee d’epoca.



Se scarichi e utilizzi quanto scritto in queste schede cita la fonte e in particolare gli autori (Zaltron-Magrin). Inoltre, se anche a te le schede gialle sono piaciute hai la possibilità di ringraziare Bepi Magrin per il lavoro svolto e per averlo messo a disposizione di tutti; lo puoi contattare tramite la sua pagina FB o lo trovi a Valdagno per offrirgli un caffè.




FILE PDF (circa 50MB)


Qui di seguito ho riportato l'indice dell'opera con il collegamento diretto alla singola scheda:

INDICE DELLEARRAMPICATE

Catena delle Tre Croci:
  1. Sassolongo del Campetto 1520m
    1. Spigolo NNE
  2. Cima Campodavanti 1691m
    1. Parete NE "Via Beltrami"
    2. Camino N
    3. La Bella Laita (Bella Lasta) 1682m
      1. Parete ENE
      2. Spigolo NE
    4. Sasso delle Molesse 1801m
      1. Parete SE
      2. Parete E
    5. Torrione Recoaro 1910m
      1. Spigolo S
      2. "Diretta" Parete O
    6. Lontelovere 1800m
      1. Parete O
      2. Diedro O
    Acrocoro della Carega (Obante, Fumante, Cherle):
    1. Punta Sibele 1807m
      1. Parete E "direttissima"
      2. Parete E "diretta"
    2. Porta dell'Inferno 1807m
      1. "Camino dell'Inferno"
      2. Via delle fessure"
    3. Sojo dell'Inferno 1825m
      1. Parete N e NE, "parete dell'Inferno"
      2. Diretta N
    4. Dito di Dio 1830m
      1. Parete NE
      2. Spigolo SE
    5. Guglia G.E.I. 1765m - 
      1. Parete NE, "diretta"
      2. Camino ENE
      Guglia Negrin 1782m
      1. Parete E
      2. Traversata Aerea
    6. Guglia "A.Berti" 1925m
      1. Spigolo NE
      2. Parete NNE
    7. Guglia Cesareo 1910m
      1. Spigolo N
      2. Parete N e NO, via "originaria"
    8. Torre Giordani 1950m
      1. Diedro NNE, via "dei Folletti"
      2. Diedero NO
      3. Spigolo e parete NO
    9. Torrione dei Fondi 1980m
      1. Parete N, via "Rita e Toni"
      2. Diedro NO, Via "del Buso"
    10. Sojo dei Contorni 1765m
      1. Spigolo S, via "Elisa"
    11. Guglia Valdagno 1700m
      1. Fessura N, via "Zarathustra Crags"
      Il Molare
      1. Parete SSE
    12. Punte dei Camosci 2026m
      1. Punta N, camino SE
      2. Punta N, parete SE
    13. Punta di Mezzodì 1858m
      1. Spigolo NE, "spigolo Fox"
      2. Parete N, via "A.M. Merli"
    14. Pala dei tre compagni 1702m
      1. Spigolo N
      2. Diedro Parete O, via "del Cinquantenario"
      3. Parete O, "via Loredana"
    15. Pala dei tre compagni 1702m
      1. Diedro della parete O
      2. Spigolo OSO
    16. Campanile del Cherle 1750m
      1. Parete O  & 46a. Via Comune, "dei Prealpini" da SE
    17. Castello di Cherle 2102m
      1. Parete N, via "Brigata Alpina Orobica"
      2. Parete N fessura Centrale, via "Delia"
    Catena del Sengio Alto (Sisilla, Baffelan, Tre Apostoli, Cornetto):
    1. Sisilla 1621m
      1. Via "diretta"
      2. Via "del colatoio centrale"
    2. Sisilla 1621m
      1. Via "direttissima"
      2. Spigolo SE e variante terminale
    3. Due Sorelle 1650m
      1. Spigolo SE
      2. Camino NE alla Prima Sorella
    4. Baffelan 1793m
      1. Via "Verona"
      2. Via "Vicenza
    5. Baffelan 1793m
      1. Via "Thiene"
      2. Pilastro NE
    6. Baffelan 1793m
      1. Spigolo ENE
      2. via "direttissima"
    7. Baffelan 1793m
      1. Via "Diretta E"
      2. via del "gran strapiombo"
    8. Baffelan 1793m
      1. via della "canna" (originaria)
      2. Spigolo SE
    9. Primo Apostolo 1738m
      1. Spigolo E
      2. "strapiombi" ENE
    10. Terzo Apostolo 1745m
      1. Spigolo NE
      2. Parete E
    11. Priòn del Cornetto 1845m
      1. Parete SSO
      2. Parete S
    12. Sasso delle Trenche (Punta Clelia, Dente Rotto) 1835m
      1. Parete SO
    13. Torre dell'Emmele Alto 1795m
      1. Parete ESE, via J.F. Kennedy" & 72a. Parete S
      2. Spigolo SO
    14. M. Cornetto 1899m, Contrafforte O
      1. "Vajo Stretto" direttissima
      2. Pilastro O del Vajo Stretto
    15. M. Cornetto 1899m, Contrafforte E
      1. Spigolo NE, via "Mario Noaro"
      2. Parete NO, via della "nicchia rossa"
    Massiccio del Pasubio (Uderle, Soglio Rosso, Guglie del Grattanuvole, Fratòn)
    1. Sojo d'Uderle (Recie del Gatto) 1680m
      1. Spigolo E
      2. Gran Diedro SE
    2. Sojo d'Uderle (Recie del Gatto) 1680m
      1. Parete SSE
      2. Camino SE
    3. Guglia del Frate (Madonnina) 1760m
      1. Direttissima SE, via "Tretti dott. Piero"
      2. Spallone O del Soglio Rosso
      3. Parete e Gran Camino O
    4. Soglio Rosso (cima) 1800m
      1. "Gran Solco"
      2. "Spigolo Giallo"
    5. Soglio Rosso (cima) 1800m
      1. Via dell "Piramide"
      2. "Direttissima alta"
    6. Soglio Rosso (cima) 1800m
      1. Direttissima S, "via dei Tetti"
      2. Pilastro SE
    7. Soglio Rosso (cima) 1800m
      1. Camino S, (camino sospeso)
      2. Diretta ESE
    8. Camp.le di Val Fontana d'Oro (Punta d. mugo secco, Letter)1545m
      1. Camino N
      2. Parete NE, via "Gemma Caroti"
      3. Parete S
    9. Torre del Ronle 1525m
      1. Parete e camino S
      2. Guglia degli Operai
      3. Spigolo S
      4. Parete SO
    10. Torre del Motto 1510m
      1. Spigolo SO
      2. Sasso delle Poe
      3. Spigolo SE, via "Barbara"
    11. Lasta del Motto 1500m
      1. Spigolo SSE
      2. Diedro O, via "Matteo Scocco"
    12. Fratòn di Sorapache 1645m
      1. Diretta parete E
      2. Spigolo ESE
    13. Fratòn di Sorapache 1645m
      1. Spigolo SE
      2. "Integrale" parete N
      3. Spigolo NO
    Prealpi Venete Occidentali:

    1. Cimoncello 1162m
      1. Spigolo S
      2. Parete E, diretta "U. Conforto"
      3. Parete SE, via "D. Castellan"
    2. Salto dei Granatieri (M. Cengio) 1534m
      1. via delgli "Eroi"
      2. via "Arsiero"
      3. direttissima S "M. Dal Bianco"


    BIBLIOGRAFIA
    NOTE 
    • Manca l'itinerario numero 33. La cosa appare anomala in quanto sarebbe essere contenuto nella scheda 15 assieme all'itinerario 31 e 32 o nella 16 assieme all'itinerario 34. n. b. manca anche nell'indice il che lo fa apparire ancora più anomalo.